Riaperto il cold case di Stefano Gonella, il 26enne di Bergamo ucciso a coltellate all'alba del 24 settembre 2006 nella sua casa di via Passarotti, alla prima periferia di Bologna, dove lavorava come portiere di notte in un albergo.

Grazie alle testimonianze di un vicino di casa e del coinquilino che stava dormendo e venne svegliato, fu realizzato un identikit del killer, ma le indagini non riuscirono mai a individuarlo.

L’inchiesta fu riaperta nel 2010, ancora una volta non portò a nulla. Cosa è cambiato dunque? Dodici anni di nuove tecnologie e conoscenze che potrebbero sbloccare le indagini e dare finalmente un volto all’assassino di Gonella.

Gli inquirenti hanno in mano un dna che appartiene all'omicida, sul quale si possono fare adesso nuove e più sofisticate analisi. Il profilo genetico può essere inserito anche nella banca dati nazionale delle forze dell'ordine creata nel 2016. 

(Unioneonline/D)

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