Undici coltellate per ucciderlo, e bruciarne poi il cadavere in una discarica. Il tutto per rubargli la pensione di 650 euro.

È la ricostruzione dell'omicidio avvenuto a Milazzo (Messina) a luglio per il quale solo ora i carabinieri sono riusciti a identificare e arrestare un 56enne. Decisive, nel corso delle indagini, si sono rivelate le telecamere dei sistemi di videosorveglianza.

Il ritrovamento del corpo carbonizzato della vittima, Giovanni Salmeri, 73 anni, era avvenuto il 29 luglio in una discarica abusiva in località Scaccia. Impossibile identificarlo dai pochi resti. L'autopsia aveva però accertato che fosse stato ucciso con 11 fendenti di lama da 20 centimetri, oggetto rimasto sul posto.

Grazie all'esame di 10mila ore di filmati estrapolati da oltre 40 telecamere di sistemi di videosorveglianza, i militari hanno notato il giorno prima un ciclomotore con a bordo due uomini vicino al luogo del delitto. Il passeggero indossava abiti compatibili con quelli del cadavere.

In un'altra immagine si vedeva il ciclomotore, questa volta con a bordo il solo conducente, su una strada proveniente dal luogo dell'omicidio. E grazie alla targa è stato possibile risalire al 56enne arrestato.

L'identificazione della vittima è invece avvenuta con l'accesso dagli investigatori nella sua abitazione, usando uno dei mazzi di chiavi trovati sulla scena del delitto.

L'uomo viveva in precarie condizioni igienico sanitarie e i vicini avevano confermato che fosse scomparso da luglio. In un'altra immagine isolata dai carabinieri lo si vedeva in compagnia del suo omicida mentre raggiungeva l'ufficio postale per ritirare i soldi della pensione.

La premeditazione, secondo i militari, è provata dai filmati registrati nel giorno precedente al delitto in cui si vede il 56enne mentre effettua dei sopralluoghi dove poi ucciderà la sua vittima.

(Unioneonlne/s.s.)
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