Ha ucciso suo figlio di 2 anni e mezzo, dopo una notte di botte e sevizie. E' stato condannato all'ergastolo e a 9 mesi di isolamento diurno Alija Hrustic, 26enne di origine croata accusato dell'omicidio del piccolo, avvenuto in via Ricciarelli a Milano nel maggio 2019.

La prima Corte d'Assise, presieduta da Ilio Mannucci Pacini, ha accolto la richiesta della pm Giovanna Cavalleri. I giudici hanno riconosciuto, oltre ai maltrattamenti e all'omicidio volontario, anche il reato di tortura, è il primo caso in cui è stato contestato in Italia in ambito domestico.

La Corte ha anche stabilito risarcimenti per circa 300 mila euro, tra cui la madre del bambino che si è costituita parte civile, presente in aula e assistita dall'avvocato Patrizia Nicolò.

L'imputato è rimasto impassibile durante la lettura del dispositivo. Il suo difensore, l'avvocato Giuseppe De Lalla, ha annunciato ricorso in appello. "Francamente non mi aspettavo la condanna per la tortura - ha detto il legale - così come è stata ricostruita negli atti. Né mi aspettavo l'ergastolo. Sembra incredibile, ma io speravo in una condanna a 30 anni, che avrei ritenuto più attinente ai fatti così come sono stati ricostruiti negli atti, al di là di articoli di stampa, che spesso non sono stati fedeli. Aspettiamo di leggere le motivazioni. Rimane in ogni caso un'orrenda tragedia, vorrei precisare che la vita di questo bambino è stata una via crucis fino alla fine".

I FATTI – L’atroce delitto è avvenuto il 22 maggio 2019, nell'appartamento popolare in cui viveva la famiglia in zona San Siro. Stando all'indagine della Squadra mobile, a provocare la morte del piccolo, dopo che per tutta la notte e per i due giorni precedenti aveva subito le violenze del padre, tra cui bruciature di sigaretta e ustioni con una fiamma viva sui piedini, furono alcuni colpi sulla fronte.

Nella sua requisitoria, la pm Cavalleri, ha detto che la lesione alla testa del bambino, che ne ha causato la morte, "è stata inferta dal padre come ultimo atto di una notte di sevizie" e l'imputato "non poteva non sapere che quell'azione lo avrebbe ucciso".

E aveva concluso che "le condotte nei confronti del piccolo" sono state "caratterizzate da gratuita crudeltà". Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni. 

Il pm gli aveva contestato l'aggravante di aver "agito con crudeltà verso il bambino per motivi futili, consistiti nel fatto che il piccolo, lasciato senza pannolino, si fosse sporcato".

(Unioneonline/L)

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