Oltre 600 sms e 700 telefonate a ogni ora del giorno e della notte, una vera e propria persecuzione.

Una ragazzina di 13 anni veniva stalkerata e pedinata dal suo insegnante di 45 anni, fino a quando - in seguito a una denuncia presentata dai genitori - una disposizione del tribunale di Napoli aveva impedito all'uomo di "avvicinarsi a meno di un chilometro" dalla giovane.

La ragazza aveva poi abbandonato la sua città insieme alla famiglia, ma il prof non era stato sospeso dal suo incarico, né aveva subito alcun provvedimento disciplinare.

Così il padre della minore aveva deciso di scrivere una lettera al ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli per chiedere che si facesse chiarezza sul caso.

Le parole dell'uomo descrivono una 13enne "distrutta, svuotata, insicura" dai continui episodi di molestia. "L'aspettava all'uscita del bagno per incontrarla, abbracciandola in classe e tentando di baciarla, appoggiandole la testa sul petto, sfiorandole i fianchi, dicendole di essere innamorato di lei". Inoltre, le aveva rivelato che "non aveva più rapporti sessuali con la moglie".

Oggi è arrivata la risposta del ministro Valeria Fedeli: "Abbiamo già avviato un’ispezione per verificare se negli atti della scuola frequentata da sua figlia ci fosse traccia di quanto è emerso in questi giorni. Intanto posso rassicurarla su un fatto: all’esito di questi doverosi approfondimenti sarà avviato un procedimento disciplinare per il docente".
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