Totò Riina è "a rischio di morte improvvisa".

È quanto emerge dalla documentazione clinica fornita dall'ospedale di Parma ai giudici della sesta sezione penale del tribunale di Milano, dove il boss di Cosa Nostra è imputato per le minacce formulate nei confronti del direttore del carcere di Opera Giacinto Siciliano.

Nelle conclusioni della relazione, che ricostruisce il quadro clinico di Riina negli ultimi dodici mesi, il medico, Michele Riva, scrive che la cardiopatia di cui soffre Riina "espone costantemente il paziente a rischio di morte improvvisa", oltre a condizionarne ogni attività.

Lo scorso 27 giugno i magistrati avevano sospeso il processo accogliendo una richiesta della difesa e avevano deciso di acquisire le cartelle cliniche del boss.

Secondo Luca Cianferoni, uno degli avvocati di Riina, il suo assistito "non capisce ciò che gli viene detto e dalla relazione emerge che va a stare in giudizio un imputato che non si può esprimere, che è completamente dipendente in tutti i suoi atti quotidiani, a eccezione del mangiare cibo frullato, che non è in grado nemmeno di prendere una cornetta in mano per parlare col suo difensore perché gliela deve tenere un agente della polizia penitenziaria".

I giudici si sono ritirati in camera di consiglio per decidere se disporre o meno una nuova perizia sulla capacità di Riina di stare nel processo.

(Redazione Online/F)

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