Il maltempo imperversa ancora su Toscana ed Emilia Romagna. Ancora allerta rossa per rischio alluvioni in Valdarno, e per grandinate e trombe d'aria tra Bologna e Ferrara con l'allarme che si sposta sugli argini dei fiumi ed il rischio valanghe.

In Toscana passata la paura per la piena dell'Arno a Firenze ora l'allerta è da Empoli fino alla costa, con Pisa, Pontedera, Santa Croce e l'area di Livorno nel mirino, e nel bacino dei fiumi Bisenzio e Ombrone Pistoiese, tra Prato, Pistoia e la Piana fiorentina.

L'Arno e i suoi affluenti calano lentamente dopo le piene della notte e fa paura il reticolo di fossi e torrenti che li alimentano: sono saturi come i terreni che li circondano, ogni tipo di pioggia aggrava la situazione. C'è rischio di frane e smottamenti.

Il presidente Eugenio Giani ha chiesto la dichiarazione di stato di emergenza nazionale. Il governo sta vagliando la richiesta con il capo della protezione civile Fabio Ciciliano oggi a Firenze.

A Prato il Comune ha pregato la popolazione di non avvicinarsi agli argini e alle sponde dei corsi d'acqua. Si spala fango in Mugello, a Vaglia, che è poco a nord di Firenze, a Rufina, a San Piero, a Contea, a Dicomano, tutti paesi alluvionati dalla Sieve. Decine e decine le case ancora isolate. La luce è andata via a 1.200 utenze nel Fiorentino, metà erano riparate sabato mattina, altre ne mancavano.

La prefettura di Firenze ha censito 14 comuni coi residenti isolati in borghi e frazioni. Squadre di volontari, vigili del fuoco, forze dell'ordine li raggiungono. A Paterno i finanzieri alpini hanno camminato un'ora per arrivare a 30 case: è sparita una strada sotto fango e detriti.

(Unioneonline)

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