È tornata libera Sonya Caleffi, l'infermiera 48enne condannata a vent'anni di reclusione per aver ucciso con iniezioni letali di aria in vena cinque pazienti anziani all'ospedale Manzoni di Lecco e aver tentato di ammazzarne altri due.

Avrebbe dovuto scontare la sua pena nel carcere di Bollate (Milano) fino al 2024, ma "ha usufruito di tre anni di indulto e un anno di riduzione della pena ogni quattro di buona condotta", ha fatto sapere il suo legale Claudio Rea.

Da marzo era affidata in prova ai servizi sociali.

È stata scarcerata lo scorso primo ottobre.

La donna, originaria di Tavernerio (Como), era stata arrestata nel dicembre del 2004 perché sospettata di essere responsabile della morte di 13 anziani nella struttura ospedaliera lombarda.

Caleffi aveva confessato poi quattro degli omicidi, affermando di aver agito per farsi notare da colleghi e superiori perché pronta a intervenire sui pazienti che lei stessa aveva ridotto in fin di vita.

Era stata condannata in Appello nel 2007 per cinque delitti e due tentati omicidi; il pm aveva chiesto per lei l'ergastolo.

"So che è difficile, ma vorrei che adesso cadesse l'oblio su mia figlia. Si è pentita, è stata curata ed è guarita. Ha scontato la sua pena", ha detto il padre, Nicola Caleffi, al "Corriere della Sera"

(Unioneonline/F)
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