Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha appreso della scomparsa di Rita Levi Montalcini direttamente dalla nipote Piera, alla quale ha espresso commossa partecipazione e il cordoglio del Paese: "luminosa figura della storia della scienza" e "orgoglio per l'Italia", l'ha definita Napolitano. E il premier Mario Monti la ricorda come "una donna carismatica e tenace, che ha dato battaglia per tutta la vita per difendere i valori in cui credeva".

Quello per la scienziata che dal 2001 sedeva a Palazzo Madama come senatrice a vita è un apprezzamento unanime e bipartisan. L'ex presidente del Consiglio, Romano Prodi - che da capo del governo ebbe il suo sostegno determinante quando un voto al Senato poteva fare la differenza -, la definisce "una donna straordinaria, un dono che raramente un Paese può vantare di possedere" e che "ha servito sempre con tenacia incredibile le ragioni della democrazia e della libertà".

Ma anche un altro ex premier, Silvio Berlusconi, si unisce "a tutti gli italiani che in questo momento rendono il doveroso omaggio a Rita Levi Montalcini. Una scienziata di grande valore, una donna che ha onorato l'Italia". "L'Italia perde un grande scienziato e una grande donna, ma la sua figura e il suo insegnamento rimarranno sempre vivi", dichiara il presidente del Senato Renato Schifani. "Scompare una grande italiana animata da un profondo amore per il suo Paese e per le sue istituzioni democratiche", aggiunge il presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini.

Il leader del Pd Pier Luigi Bersani parla di lei come di una "donna di grandissimo livello intellettuale e morale, che ha dedicato la sua vita alla ricerca scientifica e ha rappresentato con limpida coscienza civile le Istituzioni". "L'Italia perde un testimone importante della ricerca scientifica ma anche dell'impegno civile e politico del Paese", afferma il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo. "Ha saputo unire l'eccellenza della ricerca con una forte passione civile", aggiunge il ministro della Salute Renato Balduzzi. Dal leader dell'Idv Antonio Di Pietro al vicepresidente di Fli, Italo Bocchino , da Oliviero Diliberto, segretario del Pdci, al presidente di Sinistra Ecologia Libertà' Nichi Vendola, dal sindaco di Torino, Piero Fassino a quello di Roma Gianni Alemanno, dal leader dei Verdi Angelo Bonelli al senatore del Pd Ignazio Marino nessuno ha voluto rinunciare a ricordare Rita Levi Montalcini.

Anche da Oltretevere, attraverso il portavoce Vaticano padre Federico Lombardi, arriva il cordoglio e l'apprezzamento per "una figura eminente non solo per gli altissimi meriti scientifici, ma anche per l'impegno civile e morale che l'ha resa persona esemplare e ispiratrice nella comunità italiana e internazionale: è spontaneo e doveroso unirsi al cordoglio universale per la sua dipartita". Non poco per una donna che, come lei, si è sempre definita atea. E Mario Marazziti, portavoce della Comunità di Sant'Egidio, la ricorda come "una donna antica e ipermoderna, animata da grande passione civile" e auspica per l'Italia altre donne come lei.

La comunità ebraica le rende omaggio: "Quella della Montalcini è una perdita per l'umanità intera. Perdiamo un Nobel per la medicina che con le sue ricerche ha nobilitato l'umanità" ha detto il presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, ricordano come alcuni anni fa lei - che di origini ebraiche sotto il fascismo dovette emigrare per le leggi razziali- avesse accettato l'iscrizione onoraria alla Comunità.
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