Una studentessa di 21 anni che si toglie la vita, l’ombra di una violenza sessuale subita alla base dell’estremo gesto.

La Procura di Lecce indaga su un caso molto delicato. Una ragazza francese si è tolta la vita domenica sera impiccandosi, un altro studente straniero che condivideva con lei l’appartamento ha lanciato l’allarme dopo aver trovato il corpo senza vita.

Sono pochi al momento gli elementi in mano agli investigatori. Un messaggio d’addio scritto in francese e indirizzato alla famiglia, poche parole: «È difficile rimanere da soli e sopportare quanto accaduto. Non è colpa di nessuno, non ce l’ho con nessuno». Un certificato medico datato 19 ottobre. E la confessione ad alcune amiche, cui avrebbe detto di essere stata vittima di violenza sessuale.

La Scientifica ha eseguito i rilievi nell’appartamento e sequestrato pc, cellulare e altri dispositivi tecnologici. Domani la pm titolare del fascicolo Rosaria Petrolio dovrebbe conferire l’incarico per l’autopsia.

Alcune amiche della studentessa hanno parlato della confessione fatta loro dalla 21enne, che sarebbe stata vittima di una violenza sessuale nell’appartamento in cui viveva da settembre. Il 19 ottobre la ragazza si è inoltre recata al pronto soccorso, ai medici ha raccontato dell’abuso e detto che non avrebbe sporto denuncia. Nel certificato medico trovato dagli investigatori gli abusi sono rilevati e viene consigliato alla 21enne il percorso da seguire. Ma la giovane avrebbe scelto la via del silenzio, di non denunciare, rifiutandosi anche di eseguire i prelievi biologici consigliati dai medici.

Ieri il rettore dell'Università del Salento, Fabio Pollice, ha comunicato di aver annullato in segno di lutto tutti gli eventi programmati per i prossimi giorni. Sul caso è intervenuto oggi il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini: «Da padre sono rimasto profondamente colpito e addolorato da quanto accaduto. In questo tempo presente le nostre ragazze e i nostri ragazzi, soprattutto negli anni dell'adolescenza e della giovinezza, hanno fragilità e bisogni che dobbiamo saper ascoltare, sostenere, accompagnare per evitare che si sentano soli e sopraffatti di fronte ad alcune situazioni limite. Un impegno che deve vederci coinvolti tutti, ognuno nel proprio ruolo e secondo le proprie possibilità».

(Unioneonline/L)

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