Strangolata e fatta a pezzi, il killer: "Era da due mesi che pensavo di ucciderla"
L'ha strangolata con una cintura, poi l'ha fatta a pezzi con una sega e ne ha disseminato i resti nei cassonetti tra via Maresciallo Pilsudsky e via Guido Reni, nella Roma "bene", ai Parioli.
Questa la dinamica, stando a quanto ricostruito dall'autopsia, dell'omicidio di Nicoletta Diotallevi, 59 anni, assassinata dal fratello Maurizio, che di anni ne ha 62.
L'uomo è crollato dopo dieci ore di interrogatorio: "Erano due mesi che pensavo di ucciderla, mi umiliava in continuazione, ma il mio è stato un raptus", avrebbe detto agli inquirenti.
Alla casa in cui i due vivevano, in via Guido Reni, sono stati posti i sigilli, la scientifica ci tornerà a breve per un sopralluogo e degli esami.
Il giorno dell'omicidio Maurizio ha provato a costruirsi un alibi denunciando la scomparsa della sorella, ma è stato incastrato dalle telecamere che lo hanno filmato mentre usciva di casa con un gran sacco nero e poi, in piena notte, mentre gettava nell'immondizia qualcosa di voluminoso.
Il movente, nonostante la smentita del legale dell'assassino, sarebbe di natura economica.
In famiglia lavorava la sola Nicoletta, e Maurizio spesso e volentieri le chiedeva soldi: il giorno di Ferragosto l'ennesima discussione, la vittima non sapeva che sarebbe stata l'ultima.
(Redazione Online/L)