Sono centinaia le persone che stanno sfilando alla camera ardente allestita nella Chiesa Madonna di Lourdes di Palermo per rendere omaggio alle nove vittime dell'alluvione di Casteldaccia.

Giuseppe Giordano, che nella tragedia ha perso la giovane moglie, una figlia di un anno e il figlio di tre anni oltre alla madre, la sorella e altri parenti, è distrutto, in testa davanti alle salme allineate in due file.

I nove si trovavano sabato sera in una villetta nelle campagne del Palermitano, quando il fiume Milicia è esondato, invadendo la casa con acqua e fango. Con loro altre tre persone: due erano in città per fare acquisti, una persona sola è sopravvissuta arrampicandosi su un albero.

Due famiglie sterminate in un dramma che, come sta emergendo nelle ultime ore, poteva essere evitato.

Tanto per cominciare, la casa travolta dal fango e dall'acqua proveniente dal fiume Milicia era abusiva e su di essa pendeva un ordine di demolizione dal 2011. Demolizione che non è mai stata eseguita perché i proprietari hanno impugnato l'ordine del Comune davanti al Tar.

"Finora il Tar non si era espresso - dice il sindaco di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto - quindi non abbiamo potuto demolire la casa". Ma per il Tar quell'ordine di demolizione non è mai stato sospeso: tutta la documentazione è stata consegnata dal sindaco alla polizia che conduce l'inchiesta coordinata dalla Procura di Termini Imerese (Palermo).

Intanto il governatore della Regione Sicilia punta il dito contro le istituzioni: "Sono decenni che gli alvei dei fiumi dei torrenti non vengono puliti - dice Nello Musumeci al Corriere della Sera -. Chi doveva farlo non lo ha fatto con l'aggravante di avere tollerato che proprio nei pressi o sugli alvei di quei fiumi i privati costruissero le case di villeggiatura".

"Sulla pulizia dei fiumi siamo già intervenuti nel mese di settembre prevedendo 26 opere di pulizie" e sul cemento non in regola assicura "non ci limiteremo a disporre gli interventi di risanamento mancati per decenni, ma ci impegneremo ad individuare anche le responsabilità. La ricreazione è finita".

(Unioneonline/D)
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