Strage in una villetta alla periferia dell’Aquila. 

Un medico ha ucciso la moglie e i due figli. Poi si è tolto la vita. 

Si chiamava Carlo Vicentini, era primario di urologia all'ospedale di Teramo. Da circa un mese era in pensione. Secondo le primissime informazioni dietro la tragedia ci sarebbero le condizioni molto gravi di uno dei due figli, Massimo, 43 anni, che viveva attaccato ad un respiratore.

Sul posto la Polizia e il magistrato di turno. Dai primi accertamenti pare che Vicentini abbia utilizzato una pistola regolarmente denunciata. Non è chiaro se si sia trattato di un gesto premeditato.

«Siamo devastati – ha detto il direttore generale della Asl di Teramo Maurizio Di Giosia -. È una tragedia che non riusciamo a spiegarci: il professor Vicentini era un urologo molto bravo ed apprezzato oltre che un uomo gentile, sensibile e disponibile».

«Era andato in pensione circa un mese fa, dopo aver fatto un grandissimo lavoro nella nostra azienda, nel reparto di urologia a gestione universitaria - continua il dg - al momento del pensionamento il reparto è tornato a gestione ospedaliera, ma ha continuato con il grande lavoro impostato da Vicentini che era medico ricercato da fuori Teramo e fuori regione».

(Unioneonline/D)

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