Viene allestita oggi al palasport di Crotone la camera ardente per le vittime del naufragio avvenuto davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro (Crotone) domenica mattina. I corpi recuperati sono 63 (tra questi anche due gemellini di pochi anni e un neonato), ma è incerto il numero dei dispersi, un’ottantina i sopravvissuti. I migranti viaggiavano su una barca che si è spezzata in due.

Nella notte le ricerche sono andate avanti e proseguiranno in giornata con perlustrazioni subacquee e con l’utilizzo di due elicotteri.

Intanto è polemica sulle dichiarazioni del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha ribadito la linea del governo: «La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli», ha detto, aggiungendo che «per evitare tragedie bisogna fermare le partenze lavorando con i Paesi di provenienza e chi entra in Italia lo deve fare attraverso i canali legali, non su barconi insicuri».

«Il ministro si vergogni – attaccano l’opposizione e le ong -, da lui uno schiaffo alle vittime». E chiedono che riferisca alle Camere sui soccorsi.

Piantedosi ha ribattuto in serata: «Credo che tragedie come queste impongano un grande rispetto nei confronti delle vittime, una postura e scelte verbali adeguate da parte di chiunque, da parte soprattutto di chi ha incarichi di governo a partire dal sottoscritto. Però trovo vergognoso che esista un livello così alto di strumentalizzazione di tragedie tanto grandi per mettere in discussione quelli che sono poi dei principi di cui si potrebbe poter discutere liberamente».

(Unioneonline/s.s.)

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