Continua ad aggravarsi il bilancio del naufragio avvenuto davanti al litorale di Steccato di Cutro, in provincia di Crotone, dove una barca con a bordo centinaia di migranti si è spezzata in due a pochi metri dalla riva.

Sono stati finora recuperati una sessantina di corpi senza vita, tra cui una ventina di minori, ma si temono oltre 100 morti. Tra le vittime anche due gemellini di pochi anni e un bimbo di alcuni mesi.

«Quando siamo arrivati i corpi galleggiavano ovunque», hanno raccontato i primi soccorritori giunti sul posto. Le persone salvate sono invece 80, di cui venti trasportate in ospedale. 

L’imbarcazione – un caicco, colato a picco a causa del mare mosso - era partita quattro giorni fa dalla Turchia. 

L'accaduto ha suscitato grande commozione e prese di posizione. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lanciato un richiamo all’Unione Europea, invitando Bruxelles a fare di più per «governare concretamente il fenomeno migratorio».

La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha sottolineato la necessità di «raddoppiare gli sforzi» affinché non accadano più simili tragedie.

Dal canto proprio, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso «profondo dolore», invitando però la politica a «non speculare sui morti».

Intanto, salgono a tre le persone fermate con l’accusa di essere stati gli scafisti con il compito di portare i migranti in Italia. Si tratta di tre uomini di nazionalità turca. 

(Unioneonline/l.f.)

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