Sgominata a Roma una rete dedita allo spaccio di shaboo, la terribile metanfetamina che permette di restare svegli anche per 2/3 giorni, con effetti "devastanti" prevalentemente sul sistema nervoso.

Al termine di un'indagine durata circa 4 mesi, i carabinieri hanno eseguito un'ordinanza del gip che dispone l'applicazione di misure cautelari nei confronti di 8 persone di nazionalità filippina e nigeriana.

Le indagini sono partite dall'arresto di un cittadino filippino nel quartiere Trieste a gennaio 2018, durante il quale fu sequestrato un considerevole quantitativo dello stupefacente. In quell'occasione furono acquisiti elementi tali da poter ipotizzare l'esistenza di un gruppo criminale dedito ad un'attività di spaccio sulla Capitale della pericolosa sostanza.

Identificati i ruoli dei diversi indagati, le zone adibite allo spaccio, la modalità di introduzione dello stupefacente nella Capitale e dove veniva confezionato per la vendita al dettaglio. Sequestrati complessivamente 140 grammi di shaboo, equivalenti a oltre 1.400 dosi.

A quanto accertato dai carabinieri, lo shaboo arrivava abitualmente dal nord Italia e dalla città di Prato nascosto all'interno di piccoli vani ricavati all'interno di auto condotte da persone insospettabili. Una volta giunti a Roma, i cristalli di shaboo venivano rapidamente spacciati nelle varie piazze tramite una rete di pusher che usavano come luoghi d'incontro con gli acquirenti anche sale da gioco, incuranti della presenza di altri avventori.

Tre i destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere, in 2 si trovano ai domiciliari e altri tre sottoposti all'obbligo di presentazione quotidiano alla polizia giudiziaria, tutti in attesa dell'interrogatorio.

(Unioneonline/v.l.)
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