In Sardegna è noto per la trattativa “barzelletta” sulla compravendita del Cagliari Calcio: nel 2014 si era presentato come rappresentante di fantomatici acquirenti americani. Nella Penisola, più di recente, si è fatto pagare per far ottenere a professionisti, e non solo, dei prestiti collegati a non meglio precisati bandi europei. Solo che ha intascato i soldi lasciando i suoi interlocutori a bocca asciutta e con le tasche alleggerite.

Per questo all’inizio del mese Luca Silvestrone, 52 anni, sedicente presidente di Confederimprese, è stato condannato a un anno e quattro mesi per il reato di truffa dal Tribunale di Ravenna, sua città natale. 

Stando a quanto emerso dall'indagine e durante il dibattimento, le sue vittime sono un commercialista e il titolare di una concessionaria di auto con la madre: quattro anni fa Silvestrone si era fatto consegnare alcune migliaia di euro in cambio dei suoi servigi per la facilitazione all’accesso a fondi Ue. Ma poi è sparito. 

Così sono state presentate le denunce, che hanno portato al processo e alla condanna di primo grado. Durante le udienze è emerso che Confederimprese fosse una sorta di “fantasma”: non ha nemmeno partita Iva. È nei conti dell’associazione che erano statoi versati i soldi dei tre truffati.  E, pare, non solo i loro: nel dibattimento si è scoperto che ci sono altre denunce a carico di Silvestrone. La conferma arriva dal legale che lo ha rappresentato, d’ufficio, Michele Lombini: «Ho saputo solo in quella sede che altri soggetti avessero presentato denuncia. E c’è già un procedimento in piedi» spiega. 

Le vicende processuali, per il cinquantaduenne ravennate, sono però un problema minore rispetto al dramma che ha sconvolto la sua vita all’inizio di febbraio: il fratello Andrea,  paralimpico di tennis, e i nipoti Nicole e Brando, 14 anni lei e 8 lui, sono morti all’inizio di febbraio in un terribile incidente sulla A14. «Stavano venendo da me, a farmi una sorpresa», aveva detto Luca Silvestrone ai microfoni di una emittente Tv locale. 

Enrico Fresu 

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