Si offre per donare il midollo, poi non si presenta. E Giuseppe, 40enne malato di leucemia, muore
"È vero che il donatore non può essere obbligato, ma se uno si offre volontariamente poi non si può tirare indietro", è lo sfogo del fratello della vittimaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Dopo tanti appelli della famiglia sui social era riuscito finalmente a trovare un donatore di midollo compatibile per l'80%.
Ma il giorno del trapianto nessuno si è presentato, così Giuseppe Pustorino, 40enne medico di Reggio Calabria malato di leucemia, è morto.
Il decesso è avvenuto nel novembre scorso, ma da allora non si sono placate le polemiche, e la famiglia ha deciso di dare il via a una raccolta fondi su Facebook in memoria del 40enne per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza dei trapianti.
"Non voglio che si scateni una caccia alle streghe e non cerco un capro espiatorio, ma quel giorno è come se Giuseppe fosse morto due volte", è il commento del fratello Pietro. "È vero che il donatore non può essere obbligato in alcun modo, ma se uno si offre volontariamente, poi non si può tirare indietro. In ballo c'è la vita di una persona".
Giuseppe lavorava all'ospedale "Papa Giovanni XXIII" di Bergamo, lì che nel 2017 gli hanno diagnosticato una leucemia mieloide acuta. Tanti appelli per trovare un donatore compatibile, poi il trapianto di midollo donato dalla sorella, compatibile solo al 50%. Ma le condizioni di Pustorino sono peggiorate: l'ultima speranza l'ha avuta da quel donatore compatibile per l'80%, che tuttavia ha dato buca nel giorno del trapianto.
Una storia che ricorda quella del piccolo Alex, che tuttavia è finita bene.
(Unioneonline/L)