Si sono chiuse le indagini preliminari della procura di Massa Carrara sulle presunte violenze e vessazioni che avvenivano nelle caserme dei carabinieri di Aulla e Licciana Nardi, nella Lunigiana, ai danni di cittadini stranieri.

Quattro militari sono stati arrestati (uno in carcere, gli altri ai domiciliari), per altri otto sono invece scattate altre misure cautelari come divieto di dimora e la sospensione dai pubblici uffici.

Risultano invece 37 gli uomini dell'Arma indagati.

Ai carabinieri vengono contestati diversi episodi di vessazioni e sevizie ai danni di stranieri.

Ci sarebbe, ad esempio, un giovane marocchino costretto a subire atti sessuali "senza alcuna ragione, se non quella razziale".

E ancora: lesioni e contusioni per aver sbattuto la testa di un extracomunitario contro il citofono della caserma; manganellate sulle mani appoggiate alle portiere delle auto durante i controlli; e anche scariche elettriche provocate da storditori.

E poi frasi tipo "Ti spacco la testa", "Ti spezzo le gambe". C'è anche l'episodio di una multa a una donna straniera per guida senza cintura di sicurezza, anche se la donna la cintura l'aveva allacciata.

In totale sono 189 i capi d'imputazione nei confronti di brigadieri, marescialli, appuntati, e tra gli indagati ci sarebbero anche il tenente colonnello Valerio Liberatori e il comandante della compagnia di Pontremoli, Saverio Cappelluti, accusati di favoreggiamento.

(Redazione Online/L)

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