Oltre 2 milioni di italiani tra i 18 e i 74 anni, pari al 5,3% della popolazione, nel 2024 hanno rinviato visite mediche o cure dentistiche perché non potevano permettersele. La situazione è ancora più grave tra chi soffre di malattie croniche, dove la percentuale sale al 9,2%.

È quanto emerge dall’ultimo report dell’Inapp (Istituto nazionale per l’Analisi delle politiche pubbliche), basato sui dati dell’Indagine Plus.

Le polizze sanitarie private aiutano, ma non risolvono il problema: tra chi non ha un’assicurazione sanitaria, il 5,3% rinvia le cure; tra chi la ha, la quota scende al 3,3%. Solo il 13,7% degli italiani possiede oggi una polizza sanitaria, mentre un altro 10,6% vorrebbe attivarla.

«Le polizze sanitarie possono rappresentare una alternativa e un complemento per contribuire a ridurre i tempi di attesa e ad ampliare l’accesso a prestazioni non coperte dal Ssn, offrendo maggiori tutele ai lavoratori che ne beneficiano tramite i contratti collettivi - commenta Natale Forlani, presidente Inapp -. È importante, però, garantire che l’assistenza integrativa continui a rafforzare e integrare il servizio pubblico, mantenendone la centralità e l’universalità».

 

 

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