"Abbiamo fatto un lavoro fatto bene". È la frase che Danish Hasnain, lo zio 33enne di Saman, avrebbe scritto in una chat a una persona molto vicina a lui, parlando della giovane di cui si sono perse le tracce dopo che si è opposta a un matrimonio combinato dai familiari.

Di Saman Abbas, diciottenne pachistana che viveva a Novellara nella Bassa Reggiana, non si hanno notizie da ormai più di un mese. Il timore – ormai quasi una certezza - è che sia stata uccisa dalla famiglia. La Procura reggiana indaga per omicidio con, al momento, cinque indagati: i genitori, due cugini e lo zio. 

Danish Hasnain è stato indicato da un minorenne vicino alla comunità pachistana come l’autore materiale dell’omicidio.

I cinque indagati sono tutti irreperibili, tranne un cugino fermato nei giorni scorsi in Francia e del

quale si attende l'estrazione. Da giorni i carabinieri del Nucleo investigativo e dei colleghi della stazione di Novellara stanno battendo palmo a palmo le campagne nei dintorni della casa e dell'azienda agricola presso cui lavorava la famiglia Abbas.

Si cerca il corpo della ragazza.

Gli investigatori hanno sentito anche il fidanzato segreto della ragazza. “Stavano parlando di me”, gli ha detto in chat Saman Abbas, riferendo parole carpite dalla madre che indicava l’uccisione come "unica soluzione” per una donna che non si attiene alle regole di vita pachistane.(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata