Otto Regioni hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, la Sardegna, che, visto l'elevato incremento di casi di Covid-19 nell'ultima settimana, teme il passaggio in zona rossa.

Il resto d'Italia, in base alla bozza del monitoraggio settimanale Iss - si fa più arancione, con almeno cinque regioni che sperano di dire addio alle misure più stringenti da lunedì prossimo: in testa ci sono Lombardia e Piemonte seguite da Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Toscana.

In vista del report sul monitoraggio settimanale che sarà diffuso in queste ore, nella migliore delle previsioni l'Italia conta di poter arrivare a misure meno rigide per due terzi del territorio.

I DATI - E a confermarlo la discesa del valore dell'Rt nazionale a 0,92, la scorsa settimana era a 0,98. In calo anche il valore dell'incidenza dei casi ogni 100mila abitanti che arriva a 185 dai 232 della scorsa settimana. Sono questi, secondo quanto si apprende, i due valori più significativi del monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute in arrivo.

ZONA ROSSA - A restare rosse sarebbero quasi sicuramente Calabria, Campania, Puglia e Valle d'Aosta a cui rischia, appunto, di aggiungersi la Sardegna.

Diversi territori però guardano oltre e sulla base delle cifre attuali dei contagi - a disposizione dei governatori di centrodestra - il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha calcolato un trend da zona gialla per almeno sei, tra regioni e province autonome: Veneto, Marche, Umbria, Abruzzo, Trento e Bolzano.

RIAPERTURE - "È un dovere riaprire la seconda metà di aprile, se i dati lo permetteranno. Non si può stare in rosso a vita", ha spiegato il leader del Carroccio dopo un incontro a Palazzo Chigi con il premier Draghi.

Il presidente del Consiglio ha poi chiarito in conferenza stampa che "è normale chiedere aperture: la migliore forma di sostegno all'economia". Ma l'elemento fondamentale non è soltanto il calo dei contagi.

"Ci sarà una direttiva di Figliuolo" sulle vaccinazioni delle persone fragili, ha chiarito Draghi, "e poi vedremo come inserire con i ministri il parametro delle vaccinazioni delle categorie a rischio tra i parametri che si usano per autorizzare le riaperture".

(Unioneonline/v.l.)
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