La Procura di Roma ha aperto un fascicolo sul caso del 20enne morto in ospedale mentre aspettava un trapianto di polmoni.

Il fatto risale al 17 maggio scorso.

Giuseppe Esposito, affetto da fibrosi cistica, era ricoverato nel Reparto trapianti dell'Umberto I da poco più di dieci giorni per essere sottoposto ad analisi ma, questa la versione dei famigliari, il macchinario a cui era attaccato non ha funzionato.

"Mio fratello era lucido e vigile - ha raccontato la sorella al Tempo - ma dopo avere effettuato la tracheotomia, a partire dalla sera di domenica 13 maggio le sue condizioni sono cominciate a peggiorare".

La sera del 16 maggio, "intorno alle due di notte, Giuseppe invia un messaggio a mia madre chiedendo di denunciare tutti, che lo stavano uccidendo. Ci siamo precipitati in ospedale e abbiamo appurato che i sanitari stavano effettuando le cure e che il problema era legato al macchinario, l'Ecmo che serve per abbassare il livello di anidride carbonica nel sangue, a cui doveva essere sostituito il filtro".

"Alle sette di mattina del 17 maggio siamo stati informati che la situazione era drammaticamente precipitata: ci hanno fatto entrare nel reparto e alle 7.20 è stata dichiarata la morte di Giuseppe".

Anche la direzione generale del Policlinico Umberto I ha avviato una indagine interna, coordinata dal direttore sanitario, per "accertare i fatti".

"Siamo vicini alla famiglia del giovane, gravemente colpita dalla perdita prematura - ha detto il direttore generale dell'azienda ospedaliero-universitaria capitolina, Vincenzo Panella - e assicuriamo che faremo tutto il possibile per accertare se vi sono state responsabilità e malfunzionamenti imputabili a questa struttura sanitaria".

(Unioneonline/D)
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