"Non ho niente di cui vergognarmi, niente da nascondere. Non ho rancori o rivendicazioni contro nessuno", sono le parole che il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, ha affidato a una lettera aperta ai manifestanti che ieri hanno partecipato alla marcia di solidarietà che si è conclusa sotto la sua abitazione.

Lucano si trova agli arresti domiciliari da martedì scorso per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e abuso d'ufficio.

"Della mia situazione personale non ho tanto da aggiungere rispetto a ciò che è stato ampiamente raccontato, anche e soprattutto in merito alle vicende giudiziarie - scrive Lucano - . Non dobbiamo tirarci indietro. Se siamo uniti e restiamo umani potremmo accarezzare il sogno dell'utopia sociale. Vi auguro di potere avere il coraggio di essere soli, e l'ardimento di stare insieme sotto gli stessi ideali".

Nella lunga lettera scritta da colui che è diventato il simbolo dell'accoglienza dei migranti, si legge ancora: "Ci dobbiamo augurare di poter mantenere viva la certezza che è possibile essere contemporanei di tutti coloro che vivono animati dalla volontà di giustizia e dalla volontà di bellezza. Ovunque siamo e ovunque viviamo perché le cartine dell'anima e del tempo non hanno frontiere. Non dimenticherò questo travolgente fiume di solidarietà. Vi porterò per tanto tempo nel cuore".

Il testo si conclude con un "Hasta siempre".

(Unioneonline/s.a.)

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