Razzie in chiesa e furti a messa, don Marongiu dice basta: «Metteremo le telecamere»
La “battaglia” di un parroco sardo a Mestre, costretto a correre ai ripari dopo ripetute razzie. «L’ultimo episodio mentre i fedeli recitavano il rosario»(Unsplash)
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Momenti di paura per Roberto Marongiu, sacerdote sardo che presta il suo servizio spirituale alla Madonna Pellegrina di Altobello, a Mestre (Venezia), che si è trovato faccia a faccia con un ladro entrato in chiesa per fare razzia.
È proprio Marongiu a raccontare la brutta esperienza, dalle colonne del Gazzettino: «Sabato scorso, mentre i fedeli recitavano il rosario, verso le 18.15, abbiamo avvertito un tonfo. Sono andato a vedere e ho trovato un energumeno, sul sagrato, che aveva gettato a terra la cassetta delle offerte che si trova in fondo alla chiesa. Non so come abbia fatto a sollevarla e spostarla, perché è pesantissima. Evidentemente, facendola cadere, sperava che si aprisse o comunque che qualche soldo fuoriuscisse. Quando sono uscito, se n’era già andato».
E si tratta dell’ennesimo episodio del genere, tanto che don Marongiu i padri somaschi che gestiscono la chiesa hanno intenzione di prendere provvedimenti: «Qualche giorno fa una signora è stata derubata della borsa che aveva riposto sul banco. A volte basta anche solo una distrazione. Per questo raccomandiamo a tutti di fare attenzione agli oggetti personali. È bene tenerli in custodia anche nel momento in cui si va a fare la comunione, durante la messa, per esempio. Comunque siamo dell’idea che qualcosa dobbiamo fare, non si può più indugiare».
Per scongiurare nuovi furti Marongiu e i padri somaschi hanno dunque deciso di chiudere la chiesa nel pomeriggio, ma si pensa di installare un sistema di videosorveglianza: «Se riusciamo ad attivare un sistema di controllo da remoto, che ha una certa deterrenza ed efficacia, possiamo provare a tenere la chiesa aperta, dando un segnale di presenza al quartiere. Non vorremmo che un fedele, magari anziano, che venisse per un momento di preghiera, si dovesse trovare a tu per tu con qualche malintenzionato», conclude il sacerdote.
(Unioneonline/l.f.)