Ramy, l’imam ai funerali: «I ragazzi di origine straniera devono potersi sentire italiani»
Al funerale del 19enne di genitori egiziani morto mentre fuggiva dai carabinieri l’appello per una nuova legge sulla cittadinanzaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
A Milano l’ultimo saluto a Ramy Elgaml, il 19enne di origine egiziana morto in un incidente in scooter avvenuto durante un inseguimento con i carabinieri nella notte tra il 23 e 24 novembre scorsi, episodio che ha innescato proteste e scontri nel quartiere Corvetto, dove il giovane viveva.
«Condoglianze ai parenti e agli amici. Siamo molto vicini a famiglia di Ramy. Chiediamo che Dio ascolti il nostro sforzo. Dobbiamo essere i messaggeri della pace, della giustizia e dell'uguaglianza. Dobbiamo andare avanti e chiedere sempre la giustizia. Spero che Allah lo accetti nel suo grande paradiso», ha detto l’imam Mahmoud Asfa che ha celebrato la funzione, al cimitero di Bruzzano, davanti a una folla di amici, familiari e conoscenti del ragazzo.
«Sono ragazzi nati e cresciuti in Italia, sono giovani appartenenti a questa società, sono italiani e credo – ha aggiunto l’imam - che le istituzioni hanno un compito molto importante. Con tutto il rispetto, questa legge per cui devi nascere qui e aspettare di avere 18 anni per avere la cittadinanza complica la vita di questi giovani, non li fa sentire appartenenti a questa società».
Ancora, ha proseguito Asfa, «noi come comunità musulmana lavoriamo giorno e notte a far sentire questi ragazzi che sono nati e cresciuti in Italia che sono italiani. Chiediamo alle istituzioni di dare importanza a questi giovani e di dare la cittadinanza perché sono tantissimi a trovare difficoltà. Le istituzioni devono lavorare per farli sentire che sono figli e appartengono a questa società e che hanno il diritto di contribuire allo sviluppo di questo paese».
(Unioneonline)