Ramy, la perizia: «Nessuno speronamento, corretta la manovra del carabiniere»
La consulenza cinematica: «Il militare alla guida dell’auto che inseguiva lo scooter ha frenato quando doveva»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il carabiniere che era alla guida dell'ultima macchina inseguitrice, nel caso della morte di Ramy Elgaml, ha avuto un comportamento corretto, ha frenato quando doveva frenare e l'urto tra l'auto e lo scooter non si è verificato alla fine dell'inseguimento, ma in precedenza ed è stato laterale.
È questo in sintesi il contenuto della consulenza cinematica disposta dalla procura di Milano per ricostruire la dinamica dell’incidente, avvenuto al termine di un inseguimento con i carabinieri, costato la vita – lo scorso dicembre – al giovane di origine egiziana.
La consulenza, in sostanza, attribuirebbe la responsabilità dell'incidente all'amico di Ramy che guidava lo scooter, Fares Bouzidi.
La perizia, firmata dall'ingegnere Domenico Romaniello, esclude infatti totalmente l'ipotesi di uno speronamento volontario. Fares è indagato per omicidio stradale insieme al carabiniere che guidava la pattuglia che seguiva lo scooter, dopo che quest’ultimo non si era fermato a un posto di blocco.
Secondo quanto ricostruito, lo scooter guidato da Fares avrebbe perso aderenza tra viale Ripamonti e via Quaranta nel tentativo di svoltare a sinistra e la macchina dei carabinieri, molto vicina alla moto, avrebbe comunque frenato. Tutti e due i mezzi, poi, sono andati a schiantarsi più o meno vicino a un palo di un semaforo. Ramy è morto proprio perché finito contro quel palo.
La difesa di Fares si è detta già pronta a contrastare in ogni modo gli esiti di questa consulenza, coi propri esperti, così come faranno i legali della famiglia di Ramy.
(Unioneonline)