«Non smetterò di cercarla, finché non ho un corpo la cercherò viva».

A parlare è Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, la ragazza scomparsa a Roma esattamente 40 anni fa, il 22 giugno 1983. Un giallo che, a distanza di quattro decenni, resta tale.

Lo stesso Pietro ha promosso, in occasione della ricorrenza, un sit-in che domenica prossima, 25 giugno, radunerà nella Capitale, in Largo Giovanni XXIII il “popolo di Emanuela”, che a mezzogiorno si dirigerà sotto la finestra del Palazzo Apostolico in piazza San Pietro da cui, come di consueto, è previsto si affacci Papa Francesco per l'Angelus. 

Un anniversario che arriva dopo il via libera di papa Francesco alle prime indagini “ufficiali” del Vaticano, sulla Emanuela, condotte sotto la guida del promotore di giustizia Alessandro Diddi, ora anche in collaborazione con la procura di Roma.

Nei giorni scorsi, una nuova rivelazione, a rendere, se possibile, ancora più oscura e intricata la vicenda. Due criminologi – Franco Posa e Jessica Leonehanno infatti realizzato uno studio, secondo cui tra maggio e giugno del 1983 a Roma ci fu una «altissima concentrazione» di ragazze scomparse, con un'età media di 15 anni, nella stessa zona dove si persero le tracce di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, che all’epoca, di anni, ne avevano proprio quindici.

(Unioneonline/l.f.)

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