Prestavano soldi a imprenditori in difficoltà, con tassi usurai che oscillavano dal 90% al 180% annuo, con punte del 570%, usando minacce e violenze per ottenerne la restituzione o appropriandosi dei beni dei debitori, a parziale storno dei crediti vantati.

La Guardia di Finanza di Roma ha arrestato nove persone, accusate a vario titolo dei reati di associazione per delinquere, usura, estorsione, esercizio abusivo dell'attività finanziaria, truffa aggravata ai danni dello Stato, riciclaggio e trasferimento fraudolento di beni al fine di eludere la normativa antimafia in materia di prevenzione patrimoniale.

Nell'ambito della stessa operazione, denominata "Terza età" (uno dei settori di reinvestimento dei proventi illeciti dell'organizzazione criminale era rappresentato dalle strutture protette per anziani), le Fiamme Gialle hanno sequestrato immobili e società per un valore complessivo di circa 11 milioni di euro.

L'inchiesta ha preso il via da una precedente indagine che, nel settembre 2017, aveva portato alla cattura, tra gli altri, di Massimo Nicoletti figlio di Enrico, storico cassiere della "banda della Magliana".

Nel corso di quelle indagini era emerso che un faccendiere di Nicoletti, trovandosi in difficoltà economiche, si era rivolto a Mauro Licenziato, allo scopo di ottenere un prestito.

I finanzieri hanno così scoperto l'organizzazione criminale, al cui c'era Mario Licenziato, padre di Mauro.

(Unioneonline/F)

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