Domenica tragica alle porte di Milano.

Poco dopo le 13 un velivolo privato partito da Linate e diretto a Olbia è precipitato sopra un edificio in via 8 ottobre 2001, a San Donato Milanese, a pochi passi dal capolinea della linea gialla della metropolitana di Milano.

A bordo del Pilatus (un PC-12 marche di identificazione YR-PDV), oltre al pilota, c’erano altre sette persone. Nonostante l’immediato arrivo dei soccorritori non c’è stato nulla da fare per gli otto occupanti del mezzo, tutti morti. Il pilota, il copilota, altri cinque adulti e un bambino.

Ai comandi c’era Dan Petrescu, 68 anni, proprietario e pilota dell’aereo, doppia cittadinanza tedesca e romena e ricco immobiliarista che ha fatto molti investimenti nel suo Paese d’origine. L’uomo è proprietario di una grande quantità di edifici che negli anni ha ceduto a grandi catene commerciali, il suo patrimonio è stimato attorno ai 3 miliardi di euro ed è tra gli uomini più ricchi della Romania, Paese in cui è tornato dopo aver trascorso molti anni in Germania per sfuggire al regime di Ceausescu. Stava raggiungendo con la famiglia Olbia, dove possiede una villa e dove ad attenderlo c’era la mamma di 98 anni.

Tra le vittime anche la moglie 65enne di Petrescu, nata in Romania con cittadinanza francese, e suo figlio Dan Stefan, 30 anni, nato a Monaco di Baviera, anch’egli con doppia cittadinanza. Con loro un uomo italiano, Filippo Nascimbene, lombardo di 33 anni, con la moglie, il figlio piccolo e la suocera, che sono invece di nazionalità francese.

Secondo quanto ricostruito, Petrescu era partito da Bucarest giovedì scorso a bordo del suo monomotore a turboelica – che aveva comprato nel 2015 assieme a uno dei suoi soci – e aveva poi partecipato al battesimo del piccolo bambino, figlio di amici di suo figlio Dan Stefan. Due intere famiglie distrutte. 

Aereo privato diretto in Sardegna si schianta a Milano dopo il decollo

Sul posto, dopo l’allarme, sono arrivate, pochissimi minuti dopo l’impatto, diverse squadre dei vigili del fuoco, la polizia e i mezzi di soccorso.

"Lo schianto è stato devastante", ha spiegato Carlo Cardinali, funzionario dei vigili del fuoco di Milano. Il velivolo ha percorso circa 5 miglia prima di precipitare e nell’impatto ha preso fuoco. In fiamme anche alcune auto e la palazzina. 

L’edificio colpito, vuoto e in ristrutturazione, è adibito a uffici e parcheggio per autobus. Gli abitanti della zona hanno sentito un sibilo fortissimo e poi un'esplosione, causata dall'impatto dell'aereo.

Il mezzo “aveva un motore in fiamme ed è venuto giù in picchiata”, riferiscono alcuni testimoni, “non si sono viste manovre è proprio precipitato”.

"Ho sentito un aeroplano che stava per cadere, con le eliche che si fermavano, poi ho sentito le finestre tremare e, come nei film, sono andato alla finestra e ho visto una colonna di fumo alzarsi": è il racconto di un ragazzo che abita a poche decine di metri dalla palazzina.

L'aereo è precipitato in via 8 ottobre 2001, così intitolata per ricordare la strage di Linate quando morì anche un residente di San Donato tra le 118 vittime dell'incidente aereo. 

L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) ha aperto un'inchiesta sull'incidente aereo avvenuto a San Donato Milanese e disposto l'invio di un investigatore sul posto. Anche la Procura di Milano, che ha inviato la pm Tiziana Siciliano sul posto, ha aperto un fascicolo, disastro colposo l’ipotesi di reato.

(Unioneonline/L)

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