"Dignità fa rima con verità. Genova e la Liguria vogliono ascoltare impegni veri''.

Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti attacca il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli dopo le sue affermazioni sulla ricostruzione del Ponte Morandi, che secondo l'esponente dell'esecutivo Conte dovrà diventare un "luogo vivibile, un luogo di incontro in cui le persone si ritrovano, in cui le persone possono vivere, possono giocare, possono mangiare...".

"Caro Ministro Toninelli, se come scrive su Facebook vuole davvero ridare dignità ai genovesi, cominciamo evitando di proporre ponti dove giocare a bocce e fare grigliate": afferma il governatore in un post pubblicato su Facebook.

"È dal 14 agosto che sto lavorando duro e senza sosta per ridare a Genova e ai genovesi la dignità che meritano", si legge ancora nel messaggio.

Toti elenca poi tutta una serie di critiche al cosiddetto "Decreto Genova": "Diciamo la verità: il Decreto non mette per nulla al sicuro da ricorsi e lentezze burocratiche. Anzi, proprio per come è scritto li temiamo tantissimo. Terzo, è la prima volta nella storia che invece di far riparare il danno a chi lo ha fatto, si prevedono addirittura 300 milioni dei contribuenti per anticipare i soldi necessari".

Ha poi aggiunto: "Troviamo soldi veri per il Porto, si parlava di 100 milioni all'anno, ne sono previsti 15. Troviamo i soldi per l'autotrasporto, previsti solo per gli ultimi tre mesi di quest'anno. Troviamo i soldi per le imprese e per gli sfollati. Infine, perché il Decreto non contiene i fondi per il Terzo Valico ferroviario? Anzi, perché sono bloccati anche i fondi già stanziati? I liguri si sono espressi e vogliono quell'opera, così come la vogliono tutte le imprese del nord-ovest. Caro Ministro come si permette di metterla in discussione? E, se posso ancora una domanda: chi pagherà la Gronda di Ponente? Quel cantiere, dopo anni, avrebbe dovuto partire nei primi tre mesi del 2019, quindi tra 120 giorni da oggi. Stiamo aspettando il suo impegno affinché i tempi vengano rispettati". LaPresse

(Unioneonline/F)

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