"È il padre di mia figlia, non posso credere che abbia ucciso Pamela".

Nel giorno in cui viene confermato l'arresto di Lucky Desmond e Lucky Awelima, accusati dell'omicidio di Pamela Mastropietro, parla la compagna italiana di Innocent Oseghale, il 29enne nigeriano che è anche il primo ad essere stato accusato e arrestato per il delitto.

"Ho fiducia in Innocent - dice la donna in una intervista al settimanale Giallo - e credo abbia detto la verità: lui con la morte della ragazza non c'entra, in quella casa con lui potevano esserci altre persone".

La compagna di Oseghale, 35 anni, è anche un testimone chiave nell'inchiesta sul barbaro omicidio della 18enne romana, fatta a pezzi e chiusa in due trolley: sarebbe stata lei infatti a dire che nell'appartamento degli orrori il suo compagno non era solo.

Il giorno del delitto ha fatto una videochiamata a Innocent, scoprendo che si trovava a casa in via Spalato con gli altri due nigeriani poi arrestati. "Sul telefonino vedevo solo il volto di Innocent, ma sentivo distintamente la voce di altri due. E comunque mi sembravano tutti tranquilli".

La 35enne, che da Oseghale ha avuto una bimba che ora ha 11 mesi, difende a spada tratta il suo compagno: "Se la prendono solo con lui, ma non capisco perché non chiariscano anche il ruolo della persona che lo ha accompagnato in auto con due valigie. E anche chi ha venduto tutti quei litri di candeggina, non si è mai chiesto a cosa potessero servire?"

(Unioneonline/L)

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