Chiara Ferragni rinviata a giudizio, con citazione diretta, per i casi di presunta pubblicità ingannevole legata alle vendite, a prezzi maggiorati e mascherate con iniziative benefiche, avvenute tra il 2021 e il 2022, del pandoro “Pink Christmas” Balocco e delle uova di Pasqua-Dolci Preziosi.

Lo rende noto la difesa dell'influencer. «Credevo sinceramente che non fosse necessario celebrare un processo per dimostrare di non aver mai truffato nessuno – commenta lei -. Dovrò purtroppo convivere ancora del tempo con questa accusa, che ritengo profondamente ingiusta, ma sono pronta a lottare con ancora maggiore determinazione per far emergere la mia assoluta innocenza».

«Restiamo fermamente convinti che questa vicenda non abbia alcuna rilevanza penale e che ogni profilo controverso sia già stato affrontato e risolto avanti l'Agcm», è la nota degli avvocati di Chiara Ferragni, Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana. «L'interlocuzione con i Pubblici Ministeri non ha avuto l'esito auspicato e la Procura ha preferito demandare al Giudice del dibattimento ogni decisione nonostante sia evidente l'assenza di condotte costituenti reato e la mancanza delle condizioni di procedibilità - sostengono i legali - L'innocenza della nostra assistita verrà certamente acclarata in giudizio che affronteremo serenamente».

Chiara Ferragni con il "Pandoro Pink Christmas" (foto Instagram)
Chiara Ferragni con il "Pandoro Pink Christmas" (foto Instagram)
Chiara Ferragni con il "Pandoro Pink Christmas" (foto Instagram)

L'udienza predibattimentale si aprirà il prossimo 23 settembre davanti alla terza sezione penale del Tribunale di Milano, in composizione monocratica, non solo per Ferragni: i coimputati della influencer per cui il pm Cristian Barilli e l'aggiunto Eugenio Fusco hanno firmato il decreto di citazione diretta sono il suo ex collaboratore Fabio Damato, Alessandra Balocco, ad dell'azienda dolciaria, e Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-ID.

Tra le persone informate sui fatti ci sono anche 8 consumatori che avrebbero acquistato i prodotti sponsorizzati da Chiara Ferragni e due rappresentanti di associazioni, l'Associazione utenti servizi radiotelevisivi e Consumatori italian. 

Ferragni con le uova di Pasqua di Dolci Preziosi (foto Instagram Giochi Preziosi)
Ferragni con le uova di Pasqua di Dolci Preziosi (foto Instagram Giochi Preziosi)
Ferragni con le uova di Pasqua di Dolci Preziosi (foto Instagram Giochi Preziosi)

In totale ci saranno 27 testimoni: sei investigatori del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano, che hanno condotto le indagini, e quattro della Gdf di Bari in relazione al capitolo sulle uova di Pasqua della Cerealitalia. Poi, altri sette testi, tra cui persone dello staff di Ferragni e già sentite nelle indagini, e che dovranno riferire sulla «genesi e lo sviluppo - si legge - della campagna promozionale dei prodotti», sui «rapporti tra le società coinvolte», sulle «richieste pervenute ai consumatori» e sui «centri decisionali delle rispettive aziende».

Dieci testimoni, invece, tra cui gli otto acquirenti, dovranno parlare degli acquisti effettuati e dell'impatto «della comunicazione relativa all'attività benefica sulla decisione di acquisto». Sarà il giudice, dopo l'udienza predibattimentale, una sorta di vaglio prima del processo, a dover decidere se si aprirà o meno il dibattimento a carico degli imputati.

Le imputazioni contestate nel decreto sono quelle di truffa aggravata già contenute nella chiusura indagini dello scorso ottobre. Poi, a fine dicembre c'era stato l'accordo tra Ferragni e il Codacons che aveva presentato l'esposto che aveva fatto scattare l'inchiesta. L'influencer ha deciso non solo di risarcire i consumatori che si erano rivolti all'associazione con 150 euro l'uno, ma anche di donare in beneficenza 200mila euro ad un ente che si dedica al supporto e alla tutela delle donne vittime di violenza. Il Codacons ha così revocato la denuncia e non è più parte offesa. 

(Unioneonline)

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