Padova, anziano ucciso e chiuso in due sacchi di plastica: è caccia al convivente
Il cadavere è stato nascosto in un armadio. Nella casa numerose boccette di profumo per coprire i cattivi odoriPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il cadavere era stato nascosto in un armadio, chiuso in due sacchi di plastica, senza vestiti e con le caviglie legate. A sigillare le buste del nastro adesivo, sul corpo i primi segni di decomposizione. È stato trovato così dai carabinieri Franco Bernardo Bergamin, 80enne residente a Limena, nella periferia di Padova. Dell’uomo non si avevano più notizie da una decina di giorni. Il movente dell’omicidio non è ancora chiaro ma, secondo quanto ricostruito, potrebbe essere legato a una lite con il suo convivente, un 40enne di cui ora si è persa ogni traccia.
A dare l’allarme è stata la sorella del pensionato, preoccupata per non aver ricevuto più notizie del fratello. I vigili del fuoco e gli uomini dell’Arma sono entrati nell’abitazione a Limena, in uno stabile di due piani con quattro appartamenti in una zona di case popolari. Le stanze erano apparentemente in ordine ma l'attenzione dei militari si è rivolta verso una sorta di ripostiglio da dove proveniva un odore forte. Aperte le ante la scoperta del cadavere, che sulla testa presentava delle ferite. Nella stanza erano state disseminate numerose boccette di profumo aperte, probabilmente per nascondere l'odore della decomposizione. Sul posto è arrivato il medico legale Antonello Cirnelli, mentre i carabinieri hanno iniziato a raccogliere i primi indizi e le testimonianze dei vicini di casi e dei familiari.
Dalle informazioni sembrerebbe che con l'anziano vivesse da un paio di anni con un un 40enne, talvolta accompagnato da una donna, che contribuiva alle spese della casa, pagando anche un affitto. Dell'uomo non è stata trovata traccia e le sue ricerche non hanno avuto, al momento alcun esito. Determinate sarà la sua testimonianza anche perché i vicini di casa non lo avrebbero più visto da circa una settimana, proprio nel periodo al quale risalirebbe la morte dell'anziano.
Significativa la testimonianza di un abitante del palazzo che ha riferito agli inquirenti di aver sentito un gran rumore di mobili spostati nell'appartamento di Bergamin e di aver chiesto a voce alta cose stesse succedendo, senza però ricevere alcuna risposta. Ha aggiunto di non aver più sentito provenire voci di dialogo nella casa e di non aver più incontrato l'80enne da una decina di giorni. Esattamente lo stesso periodo di tempo di silenzio lamentato dalla sorella della vittima che, preoccupata, ha raggiunto la casa del familiare e non ricevendo risposta al campanello ha chiesto l'intervento dell'Arma, coordinata dal pm Marco Brusegan. ll medico legale, dopo un primo esame sul cadavere, ha indicato la morte compresa in un arco temporale compatibile con le testimonianze. Il movente dell'omicidio non è ancora chiaro ma sembra che tra i due vi fossero state recentemente delle liti.
(Unioneonline/v.f.)