Il suo corpo è stato scoperto nel 1991 da un gruppo di turisti tedeschi in Val Senales. Ma le sue radici affondano in Sardegna. Ötzi, la mummia dei ghiacci, oggi è la “star” del Museo Archeologico dell’Alto Adige. «Era sardo e, nonostante il suo stile di vita salutare soffriva di colesterolo alto, artrite e arteriosclerosi», racconta l’anatomopatologa dell’ospedale di Bolzano Martina Tauber, come riporta il Corriere della Sera. L’uomo dell’età del Rame oggi vive in una “casa” d’eccezione: dietro la lastra di vetro che lo separa dai visitatori infatti ci sono celle e laboratori che lavorano h24 per ricreare le condizioni straordinarie del ghiacciaio che lo hanno conservato per 5.300 anni. 

E il costo per il mantenimento della struttura sarebbe salato: circa 300mila euro l’anno, quasi 1000 al giorno. Ma chi era Ötzi? Come viveva? «Aveva circa 45 anni. Sotto il profilo genetico, l’aplotipo materno non esiste più: quel raro sottogruppo di Homo Sapiens si è estinto», spiega Tauber. Ma sul padre le informazioni sono diverse: il suo profilo è individuato in Sardegna o in Corsica. E la ricostruzione digitale della sua immagine ci restituisce la “foto” di un uomo dai tratti sardi, con i capelli marroni e ondulati, statura che si aggira tra il metro e 50 e il metro e 60.

Sul passato dell’uomo però ci sono ancora molti misteri. Sarebbe morto per un’emorragia data da una freccia (ancora) conficcata nella sua spalla sinistra. Sulla testa una ferita, sullo zigomo un livido. «La sua lastra è uguale a quella di un qualsiasi uomo, stomaco e intestino hanno fornito informazioni importanti mentre polmoni e cervello sono stati sottoposti solo a piccole biopsie. Con le nuove tecnologie avremo molto di cui stupirci», conclude l’anatomopatologa.

(Unioneonline/v.f.)

© Riproduzione riservata