Situazione "esplosiva" a bordo della Open Arms. Nove migranti si sono tuffati in mare per raggiungere la costa, a 800 metri dal luogo in cui si trova l'imbarcazione della Ong.

Hanno rischiato l'annegamento (il mare era mosso) e poi, salvati dalla Guardia Costiera, sono stati portati a Lampedusa. Sulla terra ferma. Il timore ora, visto che i naufraghi sono stati portati a terra, è che si gettino anche gli altri.

Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio è partito in elicottero verso Lampedusa assieme a uno staff di medici. Il magistrato si sta spostando per seguire da vicino quanto sta accadendo nelle ultime ore.

"La situazione è esplosiva, devo riportare la calma e fare in modo che nessuno si faccia male. Massimo impegno e massima attenzione per l'incolumità delle persone", ha dichiarato il magistrato.

E il Pd attacca: "Salvini si vergogni, non è una situazione da Paese civile".

Ieri sera altri otto naufraghi sono scesi dalla nave per motivi di salute. Insieme a loro una donna che ha accompagnato il marito.

Gli otto, con un accompagnatore al seguito, sono arrivati nel molo Favaloro, dove ad attenderli c'erano i medici del Poliambulatorio che hanno fornito loro coperte termiche e li hanno visitati in banchina.

Due di loro sono stati visitati per accertamenti: un uomo con un'aritmia cardiaca e una donna con un deficit visivo. Gli altri sette sono stati portati nell'hotspot di contrada Imbriacola: uno ha la scabbia, che sarà trattata direttamente nel centro d'accoglienza, i restanti problemi di depressione e psicologici.

"La situazione a bordo si complica ogni minuto. Chi non vuole vedere la situazione insostenibile a bordo è incapace di provare empatia per il dolore degli altri", scrive in un tweet Open Arms.

Ieri il ministro Danilo Toninelli ha fatto sapere di aver messo a disposizione le navi della Guardia Costiera per accompagnare i migranti - sulla barca ne sono rimasti 88 - in Spagna.

(Unioneonline/L)
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