L'Aula del Senato ha autorizzato il processo per Matteo Salvini per il caso della Open Arms, la nave con a bordo 160 migranti cui il leader della Lega - all'epoca ministro dell'Interno - non concesse lo sbarco.

I favorevoli all'autorizzazione sono stati 149, i contrari 141.

L'Aula del Senato ha ribaltato la decisione della Giunta delle elezioni che a maggio votò per non concedere l'autorizzazione a procedere.

Nelle dichiarazioni di voto in favore dell'autorizzazione a procedere si sono espressi M5s, Pd, Iv, Leu, Autonomie, mentre i gruppi di centrodestra avevano espresso la loro contrarietà. La relazione della Giunta per essere approvata necessitava di un quorum di 160 voti, cioè la maggioranza assoluta dei componenti.

"Contro di me festeggiano i Palamara, i vigliacchi, gli scafisti e chi ha preferito la poltrona alla dignità. Sono orgoglioso di aver difeso l'Italia: lo rifarei e lo rifarò, anche perché solo in questo luglio gli sbarchi sono sei volte quelli dello stesso periodo di un anno fa, con la Lega al governo. Vado avanti, a testa alta e con la coscienza pulita, guarderò tranquillo i miei figli negli occhi perché ho fatto il mio dovere con determinazione e buonsenso. Mi tengo stretto l'articolo 52 della Costituzione ("la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino") e ricordo le parole di Luigi Einaudi: 'Quando la politica entra nella giustizia, la giustizia esce dalla finestra'. Non ho paura, non mi farò intimidire e non mi faranno tacere: ricordo che per tutti i parlamentari, presto o tardi, arriverà il giudizio degli elettori", il primo commento del leader della Lega.

LA DISCUSSIONE - Durante la discussione tra i primi a parlare il leader di Italia Viva Matteo Renzi: "Voteremo a favore", ha detto l'ex premier: "Noi dobbiamo rispondere alla domanda non se Salvini ha commesso reati o no, o se fosse accompagnato da altri membri del governo. A questo risponde la magistratura. Ma se ci fu interesse pubblico. E per me l'interesse pubblico non c'è nel tenere un barcone lontano dalle coste".

Allo stesso tempo però, ammette, "c'è un elefante nella stanza che è il rapporto tra magistratura e politica": sulle chat contro Salvini "non è accettabile che ci siano delle chat in cui si dice che un mio avversario debba essere attaccato. E' uno scandalo".

Il leghista si prepara alla maratona a colpi di tweet: "Se andrò a processo, ci andrò a testa alta - scrive -. Se pensano di intimorire la Lega con un processo politico 'alla Palamara' ('Salvini ha ragione ma va attaccato lo stesso'), si sbagliano di grosso. Quando tornerò al governo farò esattamente le stesse cose".

Posizione ribadita anche nel suo intervento: "Andrò fino in fondo senza chiedere aiutini a nessuno. Noi alle idee contrapponiamo altre idee non tribunali politici, l'unico tribunale è quello del voto". E ancora: "Ringrazio chi mi manda a processo, perché mi fa un regalo: ci vado a testa alta e con la schiena dritta".

Contraria al processo Giorgia Meloni: "Processare Matteo Salvini per aver difeso i confini italiani dall'immigrazione illegale è semplicemente scandaloso - sostiene -. Fratelli d'Italia voterà compattamente, e convintamente, contro l'autorizzazione a procedere. La sinistra impari a battere i suoi avversari nelle urne, se ne è capace. Forza Matteo".

(Unioneonline/D)
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