Omicidio Saman, rinviati a giudizio tutti i familiari
A processo zio, due cugini e anche il padre e la madre che però sono ancora latitanti in Pakistan. Il processo a febbraio 2023Saman Abbas (Ansa)
Sono stati tutti rinviati a giudizio i familiari di Saman Abbas, la 18enne pachistana scomparsa da Novellara (Reggio Emilia) il 30 aprile 2021, dopo essersi ribellata a un matrimonio combinato e che per la Procura sarebbe stata uccisa dai suoi stessi parenti.
Chiuse le indagini, il gup Dario De Luca ha mandato a processo lo zio della ragazza, Danish Hasnain e i due cugini, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, arrestati nei mesi scorsi all'estero, Francia e Spagna, dove erano fuggiti.
A giudizio anche i genitori, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, padre e madre, ancora latitanti in Pakistan.
Lo zio e i cugini della giovane, attraverso i loro avvocati, continuano però a proclamarsi innocenti: "Dopo avere esaminato le carte, possiamo dire che gli addebiti mossi a Danish sono infondati. È innocente", ha detto Domenico Noris Bucchi che difende Danish Hasnain.
"La tesi della pubblica accusa si basa su presunzioni, un'ipotesi investigativa basata su semplici sospetti", ha continuato Bucchi che poi ha concluso: "Finalmente oggi abbiamo un processo nel quale siamo certi che potremo dimostrare che Danish non è responsabile dei fatti contestati".
La prima udienza è stata fissata per il 10 febbraio 2023.
(Unioneonline/l.f.)