Omicidio di Garlasco, riparte a Milano l’incidente probatorio: al centro i dati genetici
La ripresa degli accertamenti è legata alla consegna dei dati grezzi relativi ai campioni prelevati dalle unghie di Chiara PoggiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nei prossimi giorni a Milano riprenderà l’incidente probatorio sull’omicidio di Chiara Poggi (uccisa a Garlasco nel 2007) disposto nell’ambito della nuova inchiesta aperta dalla Procura di Pavia, che ha acceso i riflettori su Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. Intanto, Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara, sta terminando di scontare la condanna definitiva a 16 anni di carcere.
La ripresa degli accertamenti è legata alla consegna dei dati grezzi relativi ai campioni prelevati dalle unghie della ragazza. Si tratta del materiale su cui avevano già lavorato il Ris di Parma e il genetista Francesco De Stefano nelle precedenti fasi processuali.
La documentazione è stata richiesta dalla perita nominata dal gip, Denise Albani, che dovrà verificare la reale utilizzabilità di quei reperti e chiarire se il profilo genetico rinvenuto sul mignolo sinistro di Chiara sia riconducibile a Sempio, oltre a stabilire a chi appartenga un secondo Dna individuato in quelle stesse tracce.
Al centro delle verifiche c’è anche la sequenza di campioni catalogati all’epoca con le sigle Mdx1, Mdx2, Mdx3 e Mdx4. Nel 2007 gli esperti esclusero la presenza di profili maschili; oggi, con le nuove tecnologie, l’obiettivo è capire se in quelle sequenze possano celarsi tracce di un altro soggetto, forse femminile, e attribuirgli un nome.
Parallelamente, Albani dovrà esprimersi anche sul cosiddetto “Ignoto 3”, un profilo genetico che i consulenti della Procura ritengono frutto di contaminazione, mentre la difesa di Stasi continua a chiedere accesso a tutti i dati originari raccolti dal Ris nella prima indagine.
Un altro filone dell’incidente probatorio riguarda le analisi dattiloscopiche su rifiuti e paradesivi sequestrati nella villetta di via Pascoli, affidate all’esperto Domenico Marchigiani.
Sullo sfondo resta l’attesa per la consulenza dell’antropologa forense Cristina Cattaneo, incaricata dal procuratore Fabio Napoleone, che dovrà fare chiarezza insieme al Ris di Cagliari sulle nuove analisi delle macchie di sangue ritrovate sul luogo del delitto.
(Unioneonline)