C’è un'intesa di massima tra le varie forze di governo sui negozi in cui si potrà entrare senza Green pass, né base né rafforzato, a partire dal primo febbraio: negozi di alimentari, del settore sanitario, supermercati, ottici, rivendite di pellet o legna per il riscaldamento, prodotti per animali, carburanti, mercati ed edicole all’aperto.

Restano fuori dall'elenco delle deroghe le librerie mentre sui centri commerciali la discussione è ancora aperta: la soluzione alla quale si sta lavorando prevederebbe la possibilità di accedere alle strutture anche per chi non ha il pass ma solo per andare in quei negozi che rientrano nell'elenco di quelli esentati, dunque supermercati e farmacie. Anche dal tabaccaio servirà il pass base: gli articoli in vendita non sono considerati “essenziali”.

I COLORI – L'attuale sistema dei colori intanto rischia di far retrocedere alcuni territori in arancione o rosso: nel Paese ci sono già otto regioni oltre la soglia del 20% di occupazione dei posti letto per Covid in terapia intensiva (tra queste Lazio, Toscana e Piemonte) mentre nei reparti ordinari la media nazionale sale al 29%, con Lombardia al 34, Sicilia al 35, Calabria al 41 e Valle d'Aosta al 69%. La Sardegna procede invece a grandi passi verso il giallo.

Sulla questione l'esecutivo ha mostrato un'apertura annunciando un tavolo tecnico con i governatori non ancora calendarizzato, così come nelle prossime settimane (probabilmente dopo gennaio) su richiesta delle stesse Regioni potrebbe essere rivisto, o persino eliminato, il sistema dei colori. "Su questo credo che una riflessione possa essere assolutamente fatta, perché è giusto, davanti ad un 90% di italiani vaccinati, dare delle prospettive ai cittadini", spiega il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, che torna anche sull'ipotesi di cancellare gli asintomatici dal computo dei positivi nel bollettino, nonostante l'orientamento negativo già manifestato dal Cts.

"Nelle prossime settimane è destinato a cambiare e credo si tratti più di una scelta politica che di una scelta scientifica. Aiuterà a non alimentare il messaggio no vax", spiega il sottosegretario, che sulle quarantene per gli studenti aggiunge: "Sono per tenere in classe tutti coloro che si sono vaccinati".

VACCINI – Sul fronte delle somministrazioni, nell'ultima settimana si è registrato un record di inoculazioni: dal 10 al 16 gennaio le dosi fatte sono state 4,5 milioni (4.536.748), livello mai raggiunto finora, che ha sorpassato di quasi mezzo milione il precedente record. Gran parte delle iniezioni ha interessato la terza dose.

Riguardo alle prime somministrazioni (comprese quelle dei bambini 5-11), dopo le 93mila di sabato, domenica sono state oltre 62mila, nonostante la giornata festiva. Mentre il Paese punta al 90% di immunizzati si riapre il dibattito sulla quarta dose - al momento si pensa possa essere destinata alle persone fragili - e sull'eventuale validità di un vaccino specifico contro Omicron. Per Israele, capofila nella sperimentazione del siero anti-Covid, anche un secondo booster con Pfizer e Moderna non offrirebbe "sufficiente" protezione dall'infezione della nuova variante. 

(Unioneonline/D)

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