"Non ero io".

Queste le parole pronunciate da Besart Imeri - il disoccupato macedone di 27 anni che lo scorso 4 gennaio ha ucciso, strozzandolo, Hamid, il figlio di 5 anni a Cupramontana (Ancona) - davanti al gip Carlo Cimini, durante l'interrogatorio di convalida nel carcere di Montacuto, alla presenza del pm Valentina Bavai e del suo avvocato difensore Raffaele Sebastianelli.

Il legale ha affermato che il suo assistito è ancora "confuso, ma più lucido, si sta rendendo conto".

Besart è in cura da tempo per una forte depressione che gli provoca improvvisi sbalzi di umore ed è padre di un altro figlio piccolo e di un terzo in arrivo.

La moglie, ancora in stato di choc, è ricoverata all’ospedale Urbani di Jesi, al settimo mese di gravidanza.

Nei giorni scorsi l'uomo ha confessato di aver ucciso il piccolo in auto, dopo che i due avevano fatto una passeggiata.

Secondo il suo racconto sarebbe stato "posseduto da qualcosa, forse un'entità soprannaturale".

Oggi il gip ha convalidato l'arresto dell'uomo.

Dopodomani agli Ospedali Riuniti di Ancona verrà effettuata l'autopsia sul corpo del bambino. L'esame aiuterà a chiarire l'esatta dinamica dell'omicidio.

(Unioneonline/F)

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