Si è avvalso della facoltà di non rispondere nell'interrogatorio davanti al gip Lucio M.,il 17enne di Alessano, che nei giorni scorsi ha confessato l'omicidio della sua fidanzata Noemi Durini, la 16enne scomparsa a Specchia (Lecce) lo scorso 3 settembre.

Lo ha reso noto l'avvocato Luigi Rella all'uscita della Comunità protetta dove si trova il giovane, sostenendo che il ragazzo non avrebbe rilasciato ulteriori dichiarazioni in quanto aveva già fornito la sua versione dei fatti.

"È un momento molto difficile, Lucio è molto pentito e molto segnato, non sta bene", ha affermato inoltre il legale.

I difensori del giovane si sono opposti alla convalida del fermo sostenendo "che non ci sono i presupposti del pericolo di fuga" e hanno annunciato che chiederanno una perizia psichiatrica per stabilire se il loro assistito sia in grado di intendere e volere.

"NON UN RAPTUS MA UN ATTO PIANIFICATO" - Omicidio premeditato, aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi.

È questa l'accusa contestata dalla procura di Lecce a Lucio.

Non si sarebbe dunque trattato di un delitto d'impeto, come raccontato dal reo confesso, ma di un atto pianificato in tutti i dettagli.

Secondo quanto riporta il decreto di fermo, il giovane ha causato "la morte di Noemi prelevandola alle 4.51 dalla sua abitazione con la Fiat 500 di proprietà della sua famiglia e conducendola in aperta campagna colpendola con l'uso di corpi contundenti; con le aggravanti di aver commesso il fatto con premeditazione, per motivi abietti o futili e di aver agito con crudeltà".

Nel documento si legge inoltre che il 17enne era stato trovato in lacrime dai carabinieri a Lucugnano, una frazione di Tricase. Una volta condotto in caserma, Lucio ha ricostruito le diverse fasi del delitto.

Il decreto non contiene nessun accenno alla versione dei fatti del ragazzo, secondo cui la vittima gli avrebbe chiesto di sterminare la sua famiglia.

L'autopsia della giovane verrà eseguita lunedì ma i primi esami hanno smentito la prima ricostruzione del 17enne: Noemi non è morta per le lesioni alla testa.

SCONTRO TRA FAMIGLIE - Intanto è scontro tra le famiglie coinvolte: il padre della vittima, Umberto Durini, sostiene che il padre di Lucio - indagato per occultamento di cadavere - abbia avuto un ruolo fondamentale nell'omicidio.

Il ragazzo "sta nascondendo suo padre, lo protegge, ma quello non si salverà, ha fatto tutto lui", ha dichiarato

I GENITORI SCOPRONO CHE IL FIGLIO HA CONFESSATO L'OMICIDIO:

(Redazione Online/s.s.)

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