Nell'anno del lockdown calano gli omicidi in Italia ma non quelli che vedono vittime le donne che, anzi, nel primo periodo di chiusure totali a marzo e poi nuovamente a novembre, rappresentano circa il 60% del totale.

L'analisi emerge dal rapporto del Servizio analisi criminale della Polizia che ha realizzato un focus sul trend degli omicidi volontari nel nostro paese negli ultimi quattro anni.

Scorrendo i dati, è proprio l'incidenza delle donne vittime di omicidio sul numero totale di quelli commessi a colpire di più. Se nel 2019 questo valore si mantiene costante intorno al 30% - con una punta del 50% a giugno e dicembre - l'anno scorso la maggior incidenza si registra proprio durante il lockdown, con un 61% di vittime donne sul totale degli omicidi, e a novembre, quando sono scattate nuovamente le misure restrittive più dure, con un 59%.

"La diminuzione degli omicidi totali - conferma l'analisi degli esperti - non ha trovato corrispondenza con una pari riduzione di quelli con vittime donne".

Secondo il rapporto, il calo fatto registrare dagli omicidi volontari in Italia è costante negli ultimi 4 anni: si è passati dai 375 del 2017 ai 359 del 2018, ai 315 del 2019 fino ai 271 dell'anno scorso. Calano anche gli omicidi in ambito familiare affettivo: dai 161 del 2018 (in aumento rispetto ai 143 dell'anno precedente), si è scesi ai 151 del 2019 e ai 142 del 2020. Due sono invece i dati in controtendenza: il leggero aumento delle vittime di sesso femminile, passate da 111 del 2019 a 112 del 2020, e le donne uccise in ambito familiare, salite da 94 del 2019 a 98 dell'anno scorso.

Il rapporto analizza inoltre l'andamento degli omicidi su base mensile negli ultimi due anni, per capire l'effetto che hanno avuto sul fenomeno prima il lockdown e poi le successive aperture.

Dall'analisi emerge ad esempio che nel 2020 ci sono stati 31 omicidi a gennaio, mentre i numeri si riducono sensibilmente a febbraio (16), marzo e aprile (18). A maggio e giugno, con le riaperture, risalgono (20 e 33) mentre con le nuove chiusure scattate a ottobre e novembre i numeri scendono di nuovo (17).

Con un ulteriore dato: a febbraio, maggio e ottobre del 2020, il 100% delle donne vittime di omicidio è stata uccisa in ambito familiare-affettivo.

Se si vanno poi ad analizzare i dati relativi alla situazione nelle singole regioni italiane, emerge che delle 112 donne uccise nel 2020, 21 sono state ammazzate in Lombardia, quasi una su sei (17 sono quelle uccise in ambito familiare affettivo e 10 quelle colpite da partner o ex partner), seguita dal Piemonte, con 15 vittime tutte in ambito familiare/affettivo mentre in Basilicata, Molise, Umbria e Valle d'Aosta non si sono registrati omicidi. L'anno precedente in testa c'era sempre la Lombardia, con 18 delle 111 donne uccise, seguita da Emilia Romagna (14) e Lazio (12).

(Unioneonline/L)
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