Video promozionali durante la traversata che si è conclusa con il tragico naufragio davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro.

A girare i filmati gli scafisti, con lo scopo di promuovere la sicurezza dei viaggi della speranza e lodare gli organizzatori.

Lo ha raccontato uno dei superstiti, l'iraniano Rezappourmoghaddam Motjabu ai giudici di Crotone nell'incidente probatorio nell'inchiesta a carico dei presunti scafisti.

I video sono stati anche acquisiti dalla Procura. Ai migranti filmati è stato chiesto come si fossero trovati in “crociera” e di inneggiare a quello che si presume sia stato l’organizzatore della traversata, il trafficante che in Turchia aveva una sorta di agenzia di viaggi.

Sono almeno 94 le persone morte durante quella drammatica traversata.

E nella sua testimonianza l’iraniano sopravvissuto si è rivolto direttamente agli scafisti, guardando negli occhi i due arrestati presenti in aula: «Per una imbarcazione che valeva al massimo 20 mila euro, che volevate riportare in Turchia, avete fatto morire donne e bimbi innocenti per guadagnare milioni di euro. Come fa la vostra coscienza a stare tranquilla?».

Il teste li ha indicati chiaramente come coloro che hanno condotto l’imbarcazione fino alla costa calabrese dove è avvenuto il naufragio.

L'iraniano, con l'aiuto di un album fotografico, ha indicato anche i ruoli sulla barca, dai comandanti (indicati nel turco Gun Ufuk arrestato in Austria, nel siriano che è deceduto e in un'altra persona che risulta irreperibile) mentre per i due pakistani indagati (Khalid Arslan ed il minore) ha detto «hanno dormito con noi nelle case abbandonate di Istanbul prima della partenza verso Izmir» aggiungendo che sulla barca fungevano da intermediari per tradurre gli ordini e per tenere l'ordine. In particolare, poi, ha indicato in aula Sami Fuat come «una persona che non dava ordini ma era evidente che si trattava di una persona importante».

(Unioneonline/L)

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