Indagine a Reggio Emilia su alcuni anziani morti a causa del coronavirus nella casa di carità "San Giuseppe" di Montecchio Emilia, uno dei luoghi più falcidiati nella provincia dall'emergenza sanitaria.

La Procura a disposto la riesumazione di 18 salme per fare l'autopsia. Lo riporta la stampa locale che dà notizia anche di cinque persone iscritte nel registro degli indagati dalla pm Piera Giannusa che ha formulato due ipotesi di reato: omicidio colposo e delitto colposo contro la salute pubblica. Tra gli indagati anche il parroco di Montecchio.

A ricevere gli avvisi di garanzia per i presunti fatti commessi dal primo febbraio all'11 aprile - nel periodo clou della pandemia - c'è infatti anche don Angelo Orlandini, responsabile della struttura, oltre al direttore e alla dirigente. Tutte le persone coinvolte - attraverso i loro avvocati - si dichiarano estranee ai fatti.

Secondo l'accusa, il focolaio si è acceso a causa di un anziano che, dopo essere stato ricoverato all'ospedale Franchini di Montecchio, è stato portato alla casa della carità senza che nessuno si fosse accorto della sua positività al Covid-19. La magistratura vuole dunque accertare se vi possano essere eventuali responsabilità e negligenze collegabili con l'epidemia scatenatasi all'interno della struttura.

Sotto la lente dell'inchiesta condotta dai Nas di Parma, ci sono 18 decessi certificati Covid su 23 complessivi nel periodo di riferimento delle indagini, tra i quali anche la morte del vescovo emerito di Reggio Emilia, monsignor Giovanni Gibertini, la cui salma sarà disseppellita assieme alle altre per l'esame autoptico.

(Unioneonline/v.l.)
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