Per la tragedia costata la vita a Clelia Ditano, la 25enne precipitata nel vano ascensore a Fasano (Brindisi), c’è un indagato.

Secondo quanto riporta la Gazzetta del Mezzogiorno, l’amministratore della palazzina di via Piave ha ricevuto un avviso di garanzia.

Dovranno essere effettuati degli accertamenti tecnici che riguarderanno innanzitutto l'ascensore per verificare le cause del malfunzionamento e il possesso delle autorizzazioni, e poi il telefonino della ragazza. L'ipotesi di reato è quella di omicidio colposo.

Una parte delle spese per il funerale sarà pagata da un giovane di 26 anni, originario di Milano e titolare a Mesagne di un'attività di tatuatore. Il giovane ha spiegato che non conosceva Clelia Ditano ma ha «letto la sua tragica storia» e si è «molto immedesimato» perché anche lui ha «sofferto quattro anni fa la morte precoce» della sorella di appena 19 anni.

S'indaga per ricostruire gli ultimi istanti di vita di Clelia Ditano che, dopo essere salita in casa per lasciare la borsa ed altri effetti personali, voleva scendere nuovamente al piano terra ma è precipitata nel vuoto, in quanto la cabina dell'ascensore non era in quel momento presente al quarto piano come lei credeva.

(Unioneonline/s.s.)

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