"La verità non può aspettare i tempi biblici della politica. Ecco perché ritengo sia necessario accelerare sin da subito la costituzione di una seconda commissione parlamentare d'inchiesta, questa volta da affidare alla Camera dei Deputati, per portare avanti il lavoro svolto tra il 2015 e il 2017 dalla commissione presieduta dal senatore Silvio Lai. Questa seconda commissione dovrà coordinarsi anche con la commissione parlamentare antimafia".

Così Francesco Berti, deputato M5s che ha depositato una proposta di legge per la costituzione di una commissione d'inchiesta sulla strage del Moby Prince del 10 aprile 1991.

"Ogni giorno che passa - spiega Berti in una nota - si addensano nuove ombre oscure" sul disastro. "Il prezioso lavoro di qualche cronista di inchiesta e soprattutto la determinazione dei familiari delle vittime di quell'orrenda strage stanno portando a galla elementi sempre nuovi e raccapriccianti che devono essere indagati nelle sedi opportune. L'ultimo in ordine di tempo è quello di un testimone pronto a giurare che a bordo del traghetto fosse presente un'ingente quantità di esplosivo appartenente alla mafia. La procura di Livorno titolare dell'indagine, a suo tempo non ha ritenuto necessario acquisire questa testimonianza ma, anche alla luce delle numerose lacune emerse in questi anni nella ricostruzione fatta dagli inquirenti" oggi "non è possibile fare finta di nulla".

Per Berti deve inoltre essere indagata in profondità anche l'ipotesi che il disastro possa essere "in qualche modo connesso ai traffici di armi in corso tra Iraq, Somalia e Italia all'inizio degli anni Novanta, al termine della guerra del Golfo".

(Unioneonline/D)
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