La famiglia di Michele Merlo, il cantante 28enne scomparso a causa di un'emorragia celebrale scatenata da una leucemia fulminante, ha deciso di "chiedere alla magistratura di svolgere le necessarie indagini al fine di verificare se vi siano stati errori e/o omissioni antecedenti al ricovero al Maggiore che abbiano determinato irreversibilmente la sorte del proprio figlio".

E’ quanto fa sapere, in una nota, la famiglia dell'artista: "Assistiti dai propri consulenti e legali procederanno in mattinata a depositare la formale denuncia necessaria per chiedere l'avvio delle procedure di sequestro della salma e delle cartelle cliniche". 

L'Ausl di Bologna, si ricorda nella nota, ha già avviato un’indagine per ricostruire la vicenda e chiarire "quanto successo nei giorni e nelle ore precedenti al ricovero presso il reparto di Rianimazione dell'Ospedale Maggiore di Bologna".

Ad ogni modo "Domenico e Katia, padre e Madre di Michele intendono ringraziare tutto il personale medico, paramedico e i dirigenti del reparto rianimazione dell'Ospedale Maggiore di Bologna per la professionalità e umanità dimostrata nelle terribili ore che hanno preceduto la morte del proprio figlio. Approfittano di questo comunicato - è la chiosa - anche per informare che la data delle esequie verrà comunicata solo dopo che l'autorità giudiziaria avrà deciso quali azioni intraprendere".

LA RICOSTRUZIONE – Prima del ricovero d'urgenza il cantante vicentino, già concorrente di X Factor e di Amici, mercoledì scorso è stato rimandato a casa dall'ospedale di Vergato, sull'Appennino bolognese, dove i sintomi che presentava da qualche giorno sono stati interpretati "come una banale forma virale", è l'accusa dei familiari.

Ora l'Ausl, oltre ad esprimere "vicinanza e cordoglio" alla famiglia del 28enne, ha aperto un'indagine interna per ricostruire la vicenda. L'azienda sanitaria, sentita anche la famiglia, sta infatti "ricostruendo la vicenda a partire dal primo accesso del giovane all'ospedale di Vergato, avvenuto nel pomeriggio di mercoledì 2 giugno, e dove risulta essere stato visitato dal medico di continuità assistenziale. È in corso "la ricostruzione puntuale del soccorso in emergenza avvenuto il giorno successivo che ha condotto all'intervento e al ricovero in rianimazione", ha fatto sapere l'Ausl. La direzione ha dato "mandato al risk manager aziendale di procedere ad attivare l'iter per un audit di rischio clinico".

IL MALORE – A chiamare il 118, giovedì 3 giugno, sono stati degli amici a casa dei quali Michele stava cenando: hanno raccontato ai soccorritori che il cantante si era dapprima mostrato in stato confusionale, poi aveva avuto un attacco di convulsioni e, alla fine, si era accasciato. Il 28enne non si è più ripreso.

"Michele - ha detto la famiglia - si sentiva male da giorni e mercoledì si era recato presso il pronto soccorso di un altro ospedale del bolognese che, probabilmente, scambiando i sintomi descritti per una diversa, banale forma virale, lo aveva rispedito a casa. Anche durante l'intervento richiesto al Pronto soccorso, nella serata di giovedì, pare che lì per lì non fosse subito chiara la gravità della situazione". 

(Unioneonline/D)

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