La sorte di Matilda, dopo 13 anni, resta ancora un mistero.

È stato infatti assolto anche in secondo grado Antonio Cangialosi, l'uomo accusato di omicidio preterintenzionale dopo la morte della bimba di 22 mesi, avvenuta il 2 luglio 2005, in una villetta in provincia di Vercelli.

Un decesso, scrissero i medici, avvenuto in seguito a un trauma alla schiena che le procurò gravi lesioni agli organi interni e una violenta emorragia.

Cangialosi, compagno della madre della bimba (anche lei finita alla sbarra e poi assolta nel 2012) era stato processato con rito abbreviato, al termine quale i giudici non pronunciarono sentenza di condanna.

Stesso copione davanti alla Corte d'Assise d'appello di Torino.

"Aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza, dopodiché faremo ricorso in Cassazione", il commento di Roberto Scheda, legale della mamma di Matilda, Elena Romani, costituitasi parte civile.

"Il peccato originale di questa vicenda - ha aggiunto l'avvocato - va ricercato all'inizio, nel non aver

mandato a giudizio entrambi contemporaneamente".

(Unioneonline/l.f.)
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