Le speranze di ritrovare vivi i dispersi sulla Marmolada, dopo la tragedia di domenica quando una enorme massa di ghiaccio e roccia ha travolto un gruppo di alpinisti, sono praticamente nulle.

Cinque le persone che ancora mancano all’appello, tutte di nazionalità italiana. Tra i sette morti accertati, invece, gli italiani sono quattro. Si tratta di Filippo Bari, Tommaso Carollo e Paolo Dani, residenti nella provincia di Vicenza. E poi di Liliana Bertoldi, 54 anni, di Levico (Trento). Conosciuta in tutto il Trentino, lavorava come ambulante con un furgone per la vendita di polli allo spiedo. Otto invece i feriti (due in modo grave).

LE RICERCHE – I soccorritori sono al lavoro senza sosta, con tutta la strumentazione disponibile per captare il minimo segnale ma recuperare corpi integri sembra sia impossibile almeno per chi, al momento del crollo, si trovava nella parte più alta della via su cui si è abbattuta la frana.

Come ha spiegato Maurizio Dell'Antonio, del Soccorso Alpino nazionale, è possibile per ora agire con il sorvolo con droni e l'individuazione di qualsiasi tipo di reperto, poi "si va lì in maniera molto veloce, chi scende dall'elicottero fa una sorta di documentazione fotografica, si prende il reperto e ce ne andiamo via. Si va solo a recuperare qualcosa in superficie. Non possiamo più scavare, la massa di neve si è talmente consolidata che non si può incidere nemmeno con un piccone".

Negli ultimi sopralluoghi sono stati individuati nel corso delle ispezioni con i droni alcuni indumenti, non si sa se riconducibili alle vittime del disastro o si tratti di reperti precedenti. Trovati anche “altri resti ed effetti personali”.

LE INDAGINI – “In questo momento possiamo escludere assolutamente una prevedibilità e una negligenza o un'imprudenza". Lo ha dichiarato il procuratore capo di Trento, Sandro Raimondi, riguardo alle indagini avviate dopo la tragedia. "L'imprevedibilità in questo momento è quella che la fa da protagonista - ha aggiunto Raimondi – visto che per avere una responsabilità bisogna poter prevedere un evento, cosa che è molto difficile".

"Quando mi hanno chiamato i carabinieri di Cavalese subito dopo la tragedia - ha concluso il procuratore -, mi hanno parlato di situazione quasi apocalittica”.

MATTARELLA – Di quanto accaduto sulla Marmolada ha parlato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Si tratta di una tragedia che è un elemento simbolico di quello che il cambio climatico se non governato sta producendo nel mondo. Richiede piena collaborazione di tutti sennò non è governato ", ha detto il Capo dello Stato. Aggiungendo: "Ci sono Paesi che non si impegnano. Occorre richiamare tutti a assumere impegni ulteriori".

(Unioneonline/s.s.-l.f.)

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