Sono una trentina le persone che ieri si trovavano sul ghiacciaio della Marmolada al momento della tragedia. Tredici i dispersi, dopo che 5 delle persone “reclamate” dai propri familiari sono state ritrovate sane e salve: dieci sono di nazionalità italiana, tre di nazionalità ceca. 

Sette le vittime accertate, quattro sono state identificate. Sono tre italiani – uno originario del Vicentino, uno del Trevigiano, entrambi guide alpine, e una terza sempre veneta – e un ceco.

Otto i feriti, tra cui due in condizioni critiche. Uno di quelli più gravi è ricoverato all'ospedale di Treviso, in prognosi riservata. Non essendo cosciente, non è stato possibile finora stabilirne in altro modo l'identità. Presenta un importante edema cerebrale e lesioni agli organi interni. Le sue condizioni sono stabili.

Il Soccorso alpino ha istituito un numero apposito esclusivamente per segnalare gli eventuali dispersi, a disposizione di chi intende comunicare il mancato rientro di amici e familiari dalla zona del crollo: 0461/495272.

I corpi recuperati finora sono martoriati, elemento che rende difficile il riconoscimento e anche la quantificazione esatta dei decessi. Oggi verranno svolti accertamenti attraverso il Dna, incrociando i dati genetici dei resti ritrovati con quelli di familiari e parenti che via via in queste ore si stanno mettendo in contatto con i soccorritori.

Della tragedia si sa al momento che la massa di materiale staccatosi dal ghiacciaio è scesa a una velocità di 300 chilometri l'ora. Una parte consistente del ghiacciaio è ancora attaccata alla montagna: si tratta di un fronte di ghiaccio di 200 metri con un'altezza di 60 metri e una profondità di 80 metri.

Se si volesse fare un termine di paragone, hanno detto gli esperti, si tratta dell'equivalente di due campi di calcio colmi di ghiaccio. Il tutto esposto a 45 gradi di pendenza.

Il materiale che si è staccato è invece esteso su un fronte di due chilometri sulla via normale a un'altezza di circa 2.800 metri: e questo significa, appunto, che la massa di materiale staccatosi ha percorso almeno 500 metri con una velocità stimata dai tecnici pari a 300 km l'ora.

DRAGHI E MATTARELLA – Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è arrivato a Canazei (Trento) dove è stata allestita la centrale operativa che sta coordinando le operazioni di soccorso e ricerca: "Oggi l'Italia piange queste vittime e tutti gli italiani si stringono con affetto", ha detto Draghi. "Questo è un dramma che certamente ha delle imprevedibilità, ma certamente dipende dal deterioramento dell'ambiente e dalla situazione climatica. Il Governo deve riflettere su quanto accaduto e prendere provvedimenti perché quanto accaduto abbia una bassissima probabilità di succedere e anzi venga evitato".

Mentre il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha telefonato al presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, per esprimere cordoglio e vicinanza per la tragedia della Marmolada e ha espresso parole di gratitudine nei confronti dei soccorritori.

(Unioneonline/s.s.-L)

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